EPICONDILITE MEDIALE: RISOLVILA CON LA FISIOTERAPIA

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EPICONDILITE MEDIALE: RISOLVILA CON LA FISIOTERAPIA

EPICONDILITE MEDIALE: RISOLVILA CON LA FISIOTERAPIA

 

L’epicondilite mediale, detta anche “gomito del golfista”, è una tendinopatia che coinvolge principalmente i flessori del polso e il pronatore, nella loro origine sull’epicondilo mediale del gomito.

Rispetto alla sua “cugina” epicondilite laterale, o anche “gomito del tennista”, è circa 7 volte meno frequente.

È caratterizzata da un dolore nella parte interna del gomito durante attività che richiedono di impugnare oggetti, utilizzando in maniera intensa la muscolatura delle dita della mano.

In questo articolo ti spiegherò, in maniera semplice e chiara, le cause del dolore al gomito interno e di come la fisioterapia può aiutarti a risolverlo.

 

ANATOMIA DEL GOMITO

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Localizzazione del dolore tipico da epicondilite mediale

Un ripasso veloce veloce, giusto per sapere di cosa stiamo parlando.

Il gomito è un’articolazione che mette in comunicazione il braccio (omero) con l’avambraccio (ulna e radio).

Queste tre ossa formano le 3 articolazioni del gomito:

  • omero-ulnare;
  • omero-radiale;
  • radio-anulare.

 

Queste 3 articolazioni ci permettono di eseguire i 4 movimenti principali dell’articolazione del gomito:

  • Flessione: quando si avvicina l’avambraccio al braccio;
  • Estensione: quando si allontana l’avambraccio dal braccio;
  • Supinazione: quando si ruota il palmo della mano verso l’alto
  • Pronazione: quando si ruota il palmo della mano verso il basso

 

I punti principali che coinvolgono i due tipi di epicondilite sono le prominenze ossee ai lati del gomito. La prominenza dal lato del pollice si chiama epicondilo laterale, ed è tipicamente sede di dolore nel gomito del tennista.

Quella dal lato del mignolo si chiama Epicondilo Mediale, ed è il punto che ci interessa.

È infatti in questa zona che originano i tendini ritenuti responsabili del dolore dell’epicondilite mediale. Questi tendini appartengono ai muscoli:

  • pronatore rotondo
  • flessore radiale del carpo
  • flessore ulnare del carpo
  • flessore superficiale delle dita
  • palmare lungo

 

EPICONDILITE MEDIALE: COME SI PRESENTA

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Il principale sintomo è il dolore in sede dell’epicondilo mediale.

I pazienti spesso tendono ad ignorare l’esordio dei sintomi convinti che, in fondo, è un fastidio che passerà da sé.

La storia del problema, che sento spesso raccontarmi, riguarda una serie di microtraumi o di stress ripetuti nella zona del gomito, dovuti alla tipologia di lavoro (artigiani), alle attività quotidiane o al tipo di sport (padel, tennis, sport di lancio, pesistica, crossfit) e, soprattutto, riporta un’insorgenza graduale ed insidiosa dei sintomi.

Il dolore peggiora con l’attività e gli sforzi e diminuisce con il riposo e, a volte, potrebbe anche irradiarsi lungo l’avambraccio, provocando debolezza della mano e difficoltà nello stringere gli oggetti.

 

EPICONDILITE MEDIALE: ECCO COME PUÒ AIUTARTI IL FISIOTERAPISTA

Prima fase: Anamnesi.

La mia visita inizia sempre con l’anamnesi. In questa fase do molta importanza all’ascolto, con poche domande per chiarire eventuali dubbi nella storia dei sintomi.

In questo caso mi aspetto di trovare le caratteristiche descritte sopra, quindi legate al tipo di attività svolta e all’insorgenza graduale della sintomatologia.

 

Seconda fase: Esame fisico.

Qui si inizia a valutare la componente strutturale del problema. Chiederò al paziente di mostrarmi quali sono i movimenti più fastidiosi. Quello che cerco possono essere fattori legati alla postura, la presenza di punti dolenti e rigidi nella zona inserzionale dei muscoli flessori e pronatori e l’applicazione dei test ortopedici specifici per questa patologia.

Eventualmente, a seconda dei dati raccolti in questa fase,  potrei anche decidere di spostarmi su distretti vicini, come la spalla e la cervicale.

 

Terza fase: Trattamento e Rivalutazione.

Questa, probabilmente, è la fase che ti interessa di più. Informazioni, anatomia, eccetera. Ma alla fine…”Doc, come si risolve ‘sto problema?”

Precisazione: l’infiammazione che troviamo nel tessuto tendineo è diversa da quella che troviamo in altre parti del corpo. Studi istologici non hanno trovato le classiche cellule infiammatorie (macrofagi, linfociti e neutrofili) all’interno del tendine. Ma, al contrario, hanno mostrato un quadro degenerativo, caratterizzato da una discontinuità delle fibre collagene e da un’abbondanza di vasi sanguigni e fibroblasti (basta con questa noia, giuro).

Capite anche voi, di conseguenza, che limitarsi a tutte quelle terapie tipicamente anti infiammatorie, non risulterà risolutivo nel medio e nel lungo termine.

 

Ergo, ecco come procedo nel trattamento di questa patologia:

Ridurre le attività aggravanti.

In particolare quelle attività che coinvolgono movimenti rapidi e carichi pesanti sul tendine. Non è necessario interrompere, ma fare in modo che il fastidio che provocano rientri nelle 24 ore dopo l’attività. Potrebbe trattarsi di ridurre i carichi, la frequenza o l’intensità dei movimenti dolorosi. Eventualmente potrebbe risultare utile l’utilizzo di ghiaccio o di farmaci come l’ibuprofene (chiedi sempre al tuo medico, mi raccomando) in una fase acuta, senza però esagerare. E ricordate: il riposo assoluto potrebbe darvi un po’ di sollievo…ma è deleterio sul lungo termine!!!

Riabilitazione precoce per l’epicondilite mediale: Esercizio terapeutico

La base per il trattamento delle tendinopatie è l’esercizio. Ci potremo giostrare tra Heavy Slow Resistance, ovvero esercizi lenti e con alti carichi ed esercizi Isometrici.

In una fase dove il dolore è la parte dominante, utilizzeremo prima l’esercizio isometrico, ovvero una contrazione muscolare mantenuta nel tempo, di solito 45 secondi di tenuta per almeno 5 ripetizioni, senza movimento dei capi articolari. Questo ci permetterà di alzare la tollerabilità al carico del tendine e diminuire la sensazione dolorosa.

In una fase avanzata, dove il dolore diventa evocabile con attività specifiche, andremo ad eseguire esercizi di HSR, che coinvolgeranno i muscoli del comparto interno, con un peso che ci permetta di eseguire almeno 5-15 ripetizioni, con 3 secondi di durata sia nella fase di salita che in quella di discesa, per almeno 3 serie con una pausa di 2 minuti tra le serie.

Una volta ottenuti livelli di forza adeguati, introdurremo esercizi di forza funzionale, accumulo energetico e di potenza.

 

Terapie Aggiuntive.

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La terapia manuale del gomito aiuta a ridurre il senso di rigidità e il dolore.

L’utilizzo di terapie fisiche, come laser e tecar, può fornire giovamento in una fase acuta irritativa.

Manipolazioni specifiche, sia della cervicale che dell’articolazione del gomito, sono molto utili per dimuire la percezione dolorosa.

Tecniche di Neurodinamica. In almeno il 50% delle epicondiliti mediali può essere presente un’ infiammazione del nervo ulnare. Questo significa che non dobbiamo concentrarci solo su muscoli e tendini, ma anche sulla componente neurale.

Trattare la spalla. D’altra parte quel dolore non è spuntato così, dal nulla. Mi è capitato spesso di trovare spalle sofferenti, con deficit di forza o di stabilità, proprio dallo stesso lato del gomito doloroso. Se pensiamo, per esempio ad un gesto come quello del Padel, o del tennis, capiamo bene che se la spalla non riesce ad assorbire lo stress del gesto sportivo, questo verrà scaricato sulle articolazioni più distali (E chi c’è proprio più là della spalla? Il piede? O il gomito?).

esercizi gomito
Il rinforzo di tutto l’arto superiore è fondamentale per prevenire eventuali recidive.

Educazione.

A fine seduta, rivaluteremo assieme il problema e cercherò con voi di stabilire priorità, obiettivi e monitoraggio. Infatti le problematiche tendinee hanno una prognosi favorevole ma, e dico MA, richiedono tempo e costanza. 

Dopo una prima fase acuta, in cui le sedute saranno più frequenti, l’obiettivo sarà di istruirvi sulla gestione del problema e diventare una guida, un supervisore, per accompagnarvi fino alla completa risoluzione del sintomo.

 

Un’ultima curiosità. Mentre sto scrivendo questo articolo, sto soffrendo di questo problema.

Quindi lo so, LO SO, quanto vi girano.

Ma so, E LO SO, che con l’aiuto giusto se ne esce alla grande.

 

Per approfondire questo argomento, visita anche

https://www.fisioterapiaitalia.com/patologie/gomito/epitrocleite-gomito-del-golfista/

 

   

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Dott. Enrico Toccacieli, Fisioterapista

Laurea in Fisioterapia presso l’Università di Bologna.

Certificate of Competence in Advanced Neuromusculoskeletal Phyisiotherapy, Maitland® Concept.

Formazione biennale in Terapia Manuale Osteopatica.

Master ISICO per il trattamento delle scoliosi e delle cifosi in età giovanile.

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