ARTROSI DI SPALLA: COS’È E COME CURARLA

ARTROSI DI SPALLA: COS’È E COME CURARLA

ARTROSI DI SPALLA

Dopo il ginocchio e l’anca, l’artrosi di spalla è una delle patologie degenerative articolari più frequenti.

È importante specificare che, essendo la spalla formata da 5 articolazioni differenti, in questo articolo parleremo dell’artrosi gleno-omerale.

In generale, come per altre artrosi, le donne con più di 60 anni di età risultano esserne più colpite rispetto agli uomini.

 

ANATOMIA DELLA SPALLA

Di solito parliamo di spalla come se fosse un’unica articolazione, ma in realtà al suo interno sono comprese ben 5 articolazioni che si muovono in perfetta sinergia.

anatomia spalla

Articolazioni della spalla

  • gleno-omerale: è l’articolazione principale della spalla. È costituita dalla testa dell’omero che si articola con la cavità glenoidea della scapola. È quella maggiormente colpita e di cui parleremo qui.

  • acromion-claveare: tra il processo acromiale della scapola e l’estremità laterale della clavicola. Sitrova subito sopra l’articolazione gleno-omerale e ne costituisce il “tetto”.

  • sterno-claveare: si trova anteriormente, tra lo sterno e il margine mediale della clavicola.

  • scapolo-toracica: si trova posteriormente e riguarda il piano di scivolamento della scapola sulla gabbia toracica.

  • sottodeltoidea: riguarda il piano di scorrimento del deltoide, sotto il quale si trova una borsa sierosa che a volte può infiammarsi causando una borsite.

Muscoli della spalla

La spalla è mossa da un complesso sistema di 17 muscoli che possiamo dividere in due gruppi:

Muscoli intrinseci

Ovvero che hanno entrambe le inserzioni nelle ossa della spalla.

Tra i principali abbiamo:

  • deltoide

  • cuffia dei rotatori

Muscoli estrinseci

Con una solo inserzione sulle ossa della spalla.

Tra i principali abbiamo:

  • tricipite brachiale

  • bicipite brachiale

  • grande pettorale

  • gran dentato

  • trapezio

L’ARTROSI GLENO-OMERALE

Nell’artrosi gleno-omerale, per cause ancora oggi poco chiare, la superficie cartilaginea tra la glena e la testa omerale va incontro ad una degenerazione progressiva.

artrosi spalla

Inizia con l’assottigliarsi, fino ad arrivare ad una lesione vera e propria che porta le due superfici a stretto contatto tra loro, senza avere più alcun tessuto protettivo.

Come in altre degenerazioni artrosiche, come nel ginocchio, nell’anca e nella caviglia, questa condizione potrà dare luogo alla produzione di osteofiti, fino a limitare in modo importante il movimento.

 

SINTOMI DELL’ARTROSI DI SPALLA

I sintomi principali sono rappresentati da:

  • dolore nelle attività più impegnative, a volte anche notturno

  • limitazione del movimento

  • degenerazione cartilaginea

  • gonfiore e rossore

  • crepitii durante il movimento

Attenzione! La diagnosi non è mai solo radiografica. Infatti dopo i 45 anni una degenerazione dei tessuti articolari è normale. DI conseguenza, alla valutazione radiologica va sempre affiancata quella clinica.

IL TRATTAMENTO DELL’ARTROSI DI SPALLA

Per rallentare la degenerazione artrosica si attuano protocolli di fisioterapia conservativa, mentre per curare una spalla con artrosi avanzata è necessario un intervento chirurgico.

IL TRATTAMENTO CONSERVATIVO DELL’ARTROSI DI SPALLA:

LA FISIOTERAPIA

Questo tipo di trattamento ha l’obbiettivo di rallentare il più possibile la degenerazione delle superfici articolari, con l’utilizzo combinato di elettromedicali ad alta tecnologia, terapia manuale specifica ed esercizi di rinforzo individualizzati.

ELETTROMEDICALI

Trovano impiego soprattutto nella fase acuta, per ridurre il processo infiammatorio, strumenti come la tecar e il laser.

spalla tecar
Utilizzo della Tecar terapia per l’artrosi di spalla.

Un utilizzo tempestivo in fase acuta ci permette di poter trattare fin da subito il tessuto infiammato, evitando un peggioramento.

TERAPIA MANUALE

A seconda dell’intensità dei sintomi si sceglieranno le tecniche più adatte di terapia manuale.

spalla fisioterapia
Tecnica manuale per la mobilità scapolare.

Le tecniche che utilizzano la trazione, la compressione, e le mobilizzazioni a bassa ampiezza sono efficaci  per la riduzione del dolore.

Utilizzeremo anche manipolazioni per migliorare lo scorrimento della scapola e rilassare la muscolatura del tronco.

Successivamente si passerà alle mobilizzazioni  ad ampio raggio, più specifiche per il recupero del movimento e mantenere l’elasticità della capsula articolare.

Utilizzeremo anche la manipolazione dei tessuti molli per il trattamento delle contratture muscolari.

 

ESERCIZI DI RINFORZO

Infine, tramite un percorso di esercizi terapeutici mirati e di consigli per svolgimento delle attività, si andrà ad agire su forza e funzionalità, cercando di rallentare il più possibile il processo artrosico e ridare autonomia al paziente.

Tutti gli esercizi saranno specifici per il singolo paziente e mireranno al rinforzo del complesso muscolare della spalla e del collo.

In particolar modo ci focalizzeremo sul rinforzo dei muscoli scapolari, del tronco e della cuffia dei rotatori.

esercizio spalla
Rinforzo della muscolatura della spalla.

Nell’artrosi di spalla bisognerà fare attenzione a non eseguire movimenti troppo ampi che possano portare ad un aumento dei sintomi.

È importante mantenere comunque una progressione nella difficoltà e nel carico degli esercizi per poter allenare l’articolazione a sopportare sforzi sempre maggiori.

Anche nei casi peggiori si esegue sempre un tentativo di trattamento conservativo, che nelle peggiore delle ipotesi servirà ad accelerare i tempi di recupero dopo l’intervento.

Non disperare, quindi!

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Autori

 

toccacieli fisioterapista fermignano urbino

Dott. Enrico Toccacieli, Fisioterapista

Laurea in Fisioterapia presso l’Università di Bologna.

Spec. in Terapia manuale Maitland® Concept e Riabilitazione Ortopedica.

Formazione biennale in Terapia Manuale Osteopatica.

Master ISICO per il trattamento delle deformità vertebrali.

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