ARTROSI DELL’ANCA: COS’È E COME CURARLA.

ARTROSI DELL’ANCA: COS’È E COME CURARLA.

ARTROSI DELL’ ANCA

L’artrosi dell’anca è una delle patologie più comuni tra la popolazione.

Riguarda principalmente la popolazione di sesso femminile con più di 65 anni, assieme all’artrosi di ginocchio.

In questo articolo ti spiegherò in che cosa consiste, come riconoscerla e cosa può fare la fisioterapia per aiutarti.

 

CENNI DI ANATOMIA

anatomia anca
L’anca e la zona lombare sono strettamente connesse.

L’articolazione dell’anca, o coxo-femorale, è la regione anatomica che unisce il tronco, in particolare il bacino, alla coscia e quindi all’arto inferiore.

È costituita da due estremità:

  • L’acetabolo, ovvero una cavità semisferica, circondata da un labbro cartilagineo che ospita la testa femorale

  • La testa femorale, a forma sferica, rivestita da cartilagine che si inserisce nell’acetabolo.

L’articolazione è avvolta da una robusta capsula legamentosa.

Un complesso sistema muscolare, che comprende muscoli che si inseriscono sul femore, sul bacino e sulle vertebre lombari, permette all’articolazione di eseguire movimenti flessione – estensione, di apertura e chiusura e di rotazione interna ed esterna.

 

COS’È L’ARTROSI DELL’ANCA

artrosi anca
Rappresentazione grafica di un’artrosi dell’anca.

Chiamata anche coxo-artrosi è una patologia degenerativa a carico delle cartilagini della testa femorale e dell’acetabolo con conseguente riduzione dello spazio tra le superfici articolari.

Questa riduzione progressiva dello spazio intra-articolare può esitare nella produzione di ulteriore materiale osseo, gli osteofiti, che porteranno ad una importante limitazione del movimento.

L’artrosi dell’anca viene classificata principalmente in due forme:

  • Primaria, che inizia dopo i 60 anni colpendo soprattutto le donne e che sembra avere cause genetiche legate all’invecchiamento
  • Secondaria, ovvero che il suo insorgere è stato favorito da un trauma o da una malformazione, come la displasia congenita dell’anca

 

ARTROSI DELL’ANCA: COME RICONOSCERLA?

La presentazione clinica è caratterizzata da diversi elementi:

  • Dolore: solitamente è localizzato in zona inguinale, può anche irradiarsi posteriormente e fino a ginocchio. Si acutizza con attività ad alto carico e sparisce con il riposo. Particolarmente fastidiosi sono i movimenti con cambio di posizione (per es. passare da seduto a in piedi). In fase acuta può insorgere anche di notte.

  • Rigidità mattutina: può durare una quindicina di minuti e si ha la sensazione che l’anca “non scorra bene”.

  • È presente un atteggiamento in lieve apertura e rotazione esterna dell’arto inferiore.

  • Può esserci debolezza della muscolatura glutea, con difficoltà a mantenere la stabilità del bacino durante il carico sull’arto malato. Clinicamente viene chiamato “segno di Trendelemburg”.

Visto che non tutte le artrosi sono causa di dolore, la diagnosi viene fatta unendo la presentazione clinica del paziente con esami radiodiagnostici, in questo caso l’RX, che daranno conferma della presenza di una degenerazione articolare.

 

ARTROSI DELL’ANCA: COME PUÒ AIUTARTI LA FISIOTERAPIA

La fisioterapia ha un ruolo fondamentale nella gestione del paziente con artrosi d’anca.

In questo caso, pur non essendo risolutivo, il trattamento fisioterapico può ridurre notevolmente i sintomi e aumentare la forza e la funzionalità dell’articolazione, migliorando così l’autonomia del paziente artrosico.

Si agisce integrando tecniche manuali e terapie fisiche, soprattutto in fase acuta, con un programma di esercizi terapeutici altamente specifico per ogni persona.

I mezzi fisici più utilizzati sono:

  • laserterapia

  • tecarterapia

  • tens

Queste terapie possono aiutare a gestire la fase infiammatoria e a diminuire il dolore tramite la somministrazione di energia e il potenziamento del metabolismo cellulare.

Utilizziamo queste terapie soprattutto nella fase acuta della patologia.

LA TERAPIA MANUALE

artrosi anca massaggio
Trattamento manuale della rigidità muscolare.

Ha l’obbiettivo di ripristinare lelasticità della capsula, migliorare la mobilità articolare e diminuire il dolore.

Le tecniche saranno adattate al singolo paziente in base alle limitazioni e all’intensità dei sintomi:

  • mobilizzazioni passive nelle varie direzioni di movimento;

  • tecniche di compressione e decompressione dell’articolazione coxo-femorale;
  • mobilizzazioni attive assistite con fascia Mulligan;

  • manipolazione fasciale per diminuire la rigidità muscolare.

L’ESERCIZIO TERAPEUTICO

esercizio artrosi anca
Rinforzo della muscolatura dell’anca e della zona lombare.

L’esercizio terapeutico ha il compito di recuperare la forza e l’equilibrio della muscolatura dell’anca.

Gli esercizi si concentreranno nel ristabilire il corretto equilibrio muscolare tra i vari piani di movimento.

Il grande e il medio gluteo sono i due muscoli principali che rinforzeremo nell’artrosi dell’anca, senza tralasciare la muscolatura di tutto l’arto inferiore.

Probabilmente, a causa del progredire dell’artrosi dell’anca, l’intera gamba potrebbe risultare più debole.

Questo a causa dei compensi che il paziente ha messo in atto per poter continuare le sue attività.

Un programma di esercizi terapeutici, supervisionati da un fisioterapista specializzato, della durata di 6 settimane si è dimostrato efficace nel ridurre dolore e disabilità nei pazienti in lista d’attesa per intervento di protesi d’anca.

Come completamento, uno stile di vita sano, con esercizio fisico e calo ponderale, garantiranno che i risultati raggiunti possano essere mantenuti il più a lungo possibile.

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Autori

toccacieli fisioterapista fermignano urbino

Dott. Enrico Toccacieli, Fisioterapista

Laurea in Fisioterapia presso l’Università di Bologna.

Spec. in Terapia manuale Maitland® Concept e Riabilitazione Ortopedica.

Formazione biennale in Terapia Manuale Osteopatica.

Master ISICO per il trattamento delle deformità vertebrali.

 

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