LA FISIOTERAPIA IN ACQUA

LA FISIOTERAPIA IN ACQUA

Lo sapevi che la fisioterapia in acqua potrebbe esserti di grande aiuto?

Soprattutto se hai appena subito un’intervento chirurgico agli arti inferiori e hai ancora problemi durante il cammino.

In questo articolo approfondiremo un aspetto della fisioterapia in acqua, ovvero la rieducazione funzionale attiva, e di come un corretto programma di esercizi riabilitativi, sotto la guida del Fisioterapista, possono davvero accelerare i tempi di recupero dopo un intervento chirurgico.

INDICE

  • La fisioterapia in acqua
  • l’approccio con l’ambiente acquatico
  • i benefici della fisioterapia in acqua
  • quando è utile la fisioterapia in acqua

LA FISIOTERAPIA IN ACQUA

L’acqua è un elemento importante e vitale per il nostro organismo.

Essa infatti costituisce circa il 75% del nostro corpo, avvolgendoci e proteggendoci durante i nove mesi di vita intrauterina.

Questo è il motivo per cui un neonato è in grado di stare a galla di nuotare, muovendosi in acqua in maniera disinvolta e tranquilla.

Muoversi in acqua è sempre piacevole, ed è possibile farlo con successo anche a fini riabilitativi.

La riabilitazione motoria in acqua, in particolare, è quell’insieme di esercizi, attivi e passivi, che hanno come obbiettivo il recupero e il miglioramento di quelle funzioni corporee che presentano problemi.

Il tutto con la sicurezza e la competenza di un Fisioterapista specializzato che supervisionerà la corretta esecuzione e la progressione dell’iter riabilitativo.

 

L’APPROCCIO CON L’AMBIENTE ACQUATICO

fisioterapia in acqua

Quando si inizia un percorso di Fisioterapia in acqua dobbiamo tenere conto di due tipi di reazioni motorie che ogni persona mette in atto.

Queste reazioni possono essere:

  • di natura fisica, come ad esempio l’effetto del galleggiamento e della resistenza;
  • di natura psicologica, come nel caso della paura dell’acqua.

Il Galleggiamento

Se immergiamo un corpo in acqua, esso subisce una pressione che tende a comprimerlo e, allo stesso tempo, a sostenerlo.

Quando entriamo in acqua veniamo subito sottoposti ad una spinta di galleggiamento secondo il principio di Archimede, che stabilisce che un corpo immerso in un fluido subisce una spinta dal basso verso l’alto pari al peso del liquido spostato.

Di conseguenza, nel caso di problematiche articolari legate ad un eccesso di peso, anche una semplice camminata può risultare benefica e priva di dolori.

 

La Resistenza

La resistenza è la pressione che il fluido esercita contro lo spostamento.

Questa resistenza è direttamente proporzionale a due parametri del movimento:

  • alla velocità di esecuzione
  • alla lunghezza del braccio di leva
  • al volume di acqua spostato

Nel primo caso, maggiore è la velocità del gesto, più alta sarà la resistenza offerta dall’acqua.

Stessa cosa per il braccio di leva. Maggiore sarà la distanza tra il fulcro del movimento e la resistenza, maggiore sarà la forza necessaria per produrre il gesto.

Nell’ultimo caso basterà pensare alle pinne che usiamo quando nuotiamo. Spostando molta più acqua rispetto al nostro piede nudo, richiedono una maggiore forza per essere usate.

Di conseguenza, essendo l’acqua più densa dell’aria, offre una maggiore resistenza al movimento, e ciò spiega perché i movimenti eseguiti in acqua risultano essere più lenti e difficoltosi di quanto non lo siano quelli eseguiti a secco.

L’aspetto psicologico

Non vi nascondo, che a volte è proprio questo aspetto, così poco considerato, a dare i risultati più sorprendenti!

Se il paziente non ha familiarità con l’acqua o, ancora peggio , se ha vissuto (in prima persona o da spettatore) esperienze negative con l’acqua, l’approccio con l’ambiente acquatico può accentuare maggiormente i timori e le incertezze.

E’ qui che entra in gioco il terapista , che riveste un ruolo di fondamentale importanza.

Bisognerà infatti tenere conto di questa fragilità nella scelta degli esercizi, per poi progredire facendo sentire la persona sempre al sicuro.

I BENEFICI DELLA FISIOTERAPIA IN ACQUA

fisioterapia in acqua

 

La Fisioterapia in acqua deve essere considerata come una parte fondamentale e complementare di in programma riabilitativo.

L’esercizio terapeutico in acqua garantisce al paziente un’esperienza globale che coinvolge tanto la sfera intellettiva quanto quelle psicologica, sensoriale e motoria.

In acqua, infatti, il paziente ha l’opportunità di scoprire una modalità sensoriale ed una motricità diverse da quelle cui è abituato sulla terra.

I benefici principali dell’esercizio fisioterapico supervisionato sono:

  • Mobilizzazione precoce: infatti grazie al supporto della pressione idrostatica, è possibile iniziare gli esercizi fin dai primi giorni post-operatori;
  • Minor stress articolare: la spinta di galleggiamento riduce il peso, diminuendo la pressione intra-articolare, permettendoci di eseguire movimenti molto più ampi e con meno stress sulle articolazioni;
  • Assorbimento di edemi ed ematomi: l’effetto idromassaggio dovuto ai vortici generati dal movimento, associato all’azione della pressione idrostatica che comprime leggermente la cute, ha un risvolto positivo sulla circolazione sanguigna, favorendo il ritorno venoso e l’assorbimento di eventuali edemi post-traumatici o post-operatori;
  • Stimolazione della muscolatura posturale: durante l’esecuzione di un esercizio in acqua, il paziente sarà costretto a stabilizzare continuamente il tronco. In questo modo avremo un’attivazione costante della muscolatura addominale e dorsale per poter garantire un appoggio fisso agli arti superiori e inferiori;
  • Ottimizzazione del lavoro muscolare: la costante resistenza offerta dall’acqua fa si che, anche nei movimenti più semplici, il muscolo venga continuamente stimolato ed allenato.
  • Controllo completo da parte del paziente: il paziente ha il pieno controllo dell’intensità dell’esercizio. Può infatti decidere di modificare l’intensità semplicemente aumentando o diminuendo la velocità di esecuzione del movimento.
  • Benefici psicofisici: in acqua l’inabilità del nostro paziente si trasforma in mobilità. Questo sortisce effetti molto positivi sull’umore, sollecitati anche dall’effetto rilassante prodotto dall’acqua su tutto il corpo. 

 

 

QUANDO È UTILE LA FISIOTERAPIA IN ACQUA

fisioterapia in acqua

 

La Fisioterapia in acqua è utile in molte situazioni in cui la presenza del carico corporeo possa provocare dolore.

Tramite l’utilizzo di tubi galleggianti, tavolette, step, manubri e una corretta modulazione della spinta e resistenza idrostatica è possibile costruire un programma di esercizi adatto ad ogni caso clinico e ad ogni persona.

PATOLOGIE ARTROSICHE

Uno dei principali campi di applicazione è quello delle patologie artrosiche degli arti inferiori: artrosi dell’ anca, del ginocchio e della caviglia.

In questo caso la spinta dell’acqua diminuirà la pressione all’interno dell’articolazione. I movimenti risulteranno più fluidi e meno dolorosi e questo ci permetterà di lavorare in maniera più efficace sul rinforzo dei gruppi muscolari di coscia, polpaccio e piede.

Tramite l’utilizzo di attrezzi specifici sarà possibile lavorare in scarico, nel caso di una fase dolorosa acuta, per diminuire il dolore. Oppure di aumentare la resistenza ed aumentare il tono muscolare, per poter migliorare la funzione.

FIBROMIALGIA

Nel paziente fibromialgico l’acqua può essere davvero un valido aiuto.

L’esercizio acquatico supervisionato si è dimostrato efficace, in associazione a strategie cognitivo-comportamentali, nel migliorare la funzione e nel ridurre lo stress psicologico, il decondizionamento muscolare, l’astenia ed i sintomi depressivi.

RIABILITAZIONE POST-CHIRURGICA

Nella prime fasi della riabilitazione post-chirurgica, quando non è ancora concesso il carico completo sull’arto operato, l’acqua ci permette di poter iniziare la mobilizzazione fin da subito.

Sfruttando il galleggiamento e la spinta idrostatica, potremo iniziare a caricare l’arto in maniera graduale e sicura.

Mentre l’effetto dei vortici creati dal movimento e della pressione dell’acqua favorirà il drenaggio dell’edema post-operatorio.

Per un approfondimento sull’utilizzo dell’idrokinesiterapia nella riabilitazione della spalla, clicca qui.

 

Autori

toccacieli fisioterapista fermignano urbino

 

Dott. Enrico Toccacieli, Fisioterapista.

Laurea in Fisioterapia presso l’Università di Bologna.

Certificate of Competence in Advanced Neuromusculoskeletal Phyisiotherapy, Maitland® Concept.

Formazione biennale in Terapia Manuale Osteopatica.

Master ISICO per il trattamento delle scoliosi in età giovanile.

 

 

 

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