LE MANIPOLAZIONI VERTEBRALI
LE MANIPOLAZIONI VERTEBRALI
Se hai una sensazione di collo bloccato o di schiena rigida, allora le manipolazioni vertebrali potrebbero esserti d’aiuto.
In questo articolo ti spiegherò che cosa sono le manipolazioni vertebrali, quando sono indicate e in che modo queste tecniche manuali possono esserti d’aiuto.
INDICE
- le manipolazioni vertebrali: cosa sono
- le origini delle manipolazioni vertebrali
- benefici e rischi delle manipolazioni vertebrali
- come si esegue una manipolazione vertebrale?
- indicazioni
MANIPOLAZIONI VERTEBRALI: COSA SONO
La manipolazione vertebrale, chiamata anche “thrust”, viene definita come “un movimento con un’alta velocità e piccola ampiezza, che il paziente non può più controllare”.
Di solito questa tecnica è diretta verso un segmento vertebrale con l’obiettivo di ottenere un effetto terapeutico.
Ogni tecnica è caratterizzata dalla direzione di movimento scelta dal Fisioterapista e dalla sua localizzazione.
Per esempio, una manipolazione in “rotazione L4-5 verso destra”.
Durante l’esecuzione di queste manipolazioni è spesso possibile sentire un rumore articolare.
Proprio come se rompessimo un oggetto rigido.
Si tratta di un rumore spontaneo causato da un processo di cavitazione.
È un fenomeno consistente nella formazione di bolle di gas nel liquido interno delle articolazioni vertebrali.
Queste bolle di gas nel momento della manipolazione implodono, producendo quel rumore caratteristico.
LE ORIGINI DELLE MANIPOLAZIONI VERTEBRALI
.Le manipolazioni articolari venivano eseguite già al tempo di Ippocrate, nel
400 a.C.
Nel Medioevo questa tipologia di trattamento veniva usata dai cosiddetti Bonesetters.
Alla fine del 1800, in America, iniziarono a svilupparsi l’osteopatia e la chiropratica.
Dagli anni 60 in poi, grazie a nomi come Cyriax, Grieve, Kaltenborn e Maitland, le manipolazioni vertebrali sono diventate parte integrante del Fisioterapista specializzato in Terapia Manuale ortopedica.
Infatti negli ultimi anni sono stati pubblicati sempre più studi che provano l’efficacia delle manipolazioni vertebrali.
Nello stesso tempo però è aumentata la consapevolezza che la loro applicazione sia legata a dei rischi e che debba avvenire all’interno di un percorso fisioterapico.
EFFETTI E RISCHI DELLE MANIPOLAZIONI VERTEBRALI
Gli studi più recenti indicano che la spiegazione degli effetti di una manipolazione vertebrale, siano da attribuire ad una combinazione di effetti meccanici e, soprattutto, neurofisiologici.
EFFETTI MECCANICI
Gli effetti meccanici coinvolgono la parte strutturale del segmento vertebrale.
Tra gli effetti principali avremo:
- stiramento meccanico delle strutture attorno all’articolazione
- tramite la separazione, o gapping, delle superfici articolari i possono liberare delle strutture meniscoidi, che eventualmente sono rimaste incastrate, come nel caso del torcicollo acuto
- rottura di eventuali adesioni tissutali
- il verificarsi di un “audible release”. Questo “scrocchio” ha un notevole effetto psicologico sui pazienti. È importante sottolineare che l’effetto terapeutico della manipolazione è indipendente dalla comparsa di questo rumore.
- sicuramente, con una manipolazione vertebrale NON, e ripeto NON, vengono riposizionate le vertebre.
EFFETTI NEUROFISIOLOGICI
Gli effetti neurofisiologici sono una conseguenza dell’input meccanico.
Vi è una stimolazione dei recettori presenti nelle strutture attorno all’articolazione.
Questa stimolazione provoca una forte eccitazione del corno posteriore del midollo spinale.
Questa eccitazione si traduce in:
- ipoalgesia, ovvero una ridotta percezione dello stimolo dolorifico
- effetti sul sistema nervoso simpatico, come aumento della frequenza cardiaca, aumento dell’irrorazione sanguigna dei tessuti e diminuzione della temperatura cutanea
- ottimizzazione dell’attività muscolare nel tratto manipolato e in quelli più lontani
- un parziale effetto placebo, come ogni tecnica di trattamento
RISCHI
Siccome le manipolazioni sono fuori dal controllo del paziente esiste un potenziale di rischio elevato. È perciò di fondamentale importanza escludere eventuali controindicazioni.
Il rischio di complicanze serie si può pressochè escludere attraverso l’utilizzo di tecniche localizzate, test pre manipolativi e un’accurata anamnesi.
COME SI ESEGUONO LE MANIPOLAZIONI VERTBRALI?
Noi Fisioterapisti specializzati abbiamo un check list che controlliamo sempre, prima di eseguire una manipolazione:
- presenza di un segmento “rigido”
- controllare che questa rigidità sia elastica
- comparsa di sintomi indesiderati con lo stretch premanipolativo
- chiedere sempre il consenso al paziente prima di eseguire la manipolazione
Durante l’esecuzione della tecnica, il paziente deve cercare di rimanere rilassato e muoversi il meno possibile.
Vi sono 3 fasi per l’esecuzione della manipolazione:
- Posizionamento
- Messa in tensione
- impulso
FASE 1: POSIZIONAMENTO
In questa fase il Fisioterapista controllerà l’altezza del lettino, la posizione del paziente sul lettino, la propria posizione rispetto al paziente e il corretto posizionamento delle mani.
Questa è una fase molto importante. Infatti un buon posizionamento terapista-paziente ci permetterà di dirigere l’intera forza dell’impulso nel segmento bersaglio.
FASE 2: MESSA IN TENSIONE
Questa è la fase più critica. È infatti in questo moment che il paziente deve rimanere completamente rilassato.
Il Fisioterapista muoverà passivamente la colonna fino a mettere in tensione, in maniera più precisa possibile, il segmento vertebrale da manipolare.
In alcuni pazienti , già in questa fase, è possibile udire la comparsa del cosiddetto “scrocchio”.
FASE 3: IMPULSO
Dopo aver posizionato correttamente il paziente e aver messo in tensione il segmento scelto, il Fisioterapista può procedere con l’esecuzione della tecnica.
Ma c’è ancora un importantissimo step, prima dell’esecuzione. Ed è lo stretch premanipolativo. Ovvero si raggiunge, tramite piccole oscillazioni, il punto da cui somministreremo l’impulso e manterremo la posizione per circa 10 secondi.
Infatti se con lo stretch pre-manipolativo compaiono sintomi indesiderati, la manipolazione è controindicata.
Se anche questa luce è verde, il Fisioterapista riposizionerà il segmento in tensione ed eseguirà la manipolazione.
Si tratta di un impulso molto rapido e limitato che vince la barriera di restrizione ed è accompagnato dal caratteristico scrocchio.
Dopo l’esecuzione, sfruttando il forte rilassamento muscolare indotto, si eseguono alcuni minuti di mobilizzazione localizzata.
INDICAZIONI PER IL TRATTMENTO CON MANIPOLAZIONI VERTEBRALI
Visti gli effetti sia meccanici che neurofisiologici, le manipolazioni vertebrali trovano applicazione nel trattamento di numerose sindromi dolorose.
È importante sottolineare che una manipolazione va eseguita solo se è presente un segmento rigido, la mobilizzazione non è stata risolutiva e sono state escluse tutte le controindicazioni.
Tra le indicazioni principali troviamo i blocchi articolari acuti come:
- torcicollo acuto
- colpo della strega
- rigidità toracica
Tra quelle secondarie, ma per gli effetti neurofisiologici che abbiamo già visto sopra, possiamo includere:
- epicondilite
- dolore alla spalla
- mal di testa cervicale
- lombosciatalgia
- disfunzioni mandibolari
- cervicalgia e cervicobrachialgia
Bisogna anche sottolineare che la manipolazione è solo una parte della strategia di gestione del problema.
Infatti è di fondamentale importanza associare la gestione attiva, tramite l’esercizio terapeutico specifico e consigli sull’ergonomia.
Se vuoi saperne di più sulle manipolazioni vertebrali, clicca qui
Autori
Dott. Enrico Toccacieli, Fisioterapista
Laurea in Fisioterapia presso l’Università di Bologna.
Certificate of Competence in Advanced Neuromusculoskeletal Phyisiotherapy, Maitland® Concept.
Formazione biennale in Terapia Manuale Osteopatica.
Master ISICO per il trattamento delle scoliosi in età giovanile.
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