L’approccio “schiena attiva” consiste in un percorso individualizzato e progressivo di valutazione, gestione, recupero e stabilizzazione per quelle che sono le principali problematiche dolorose del rachide.
DATI EPIDEMIOLOGICI
Il mal di schiena è la principale patologia ortopedica nel mondo. Una persona su tre soffrirà di un episodio di mal di schiena acuto o colpo della strega almeno una volta nella vita.
VALUTAZIONE: DALLA BIOMECCANICA ALL’EDUCAZIONE
Il dolore alla schiena non ha una sola causa e i sintomi possono essere provocati dalle diverse strutture della colonna, vertebre, legamenti, muscoli e nervi ma anche dai visceri, dal sistema vascolare o da infiammazioni dovute a malattie sistemiche.
La valutazione, dunque, è il primo importante passo per cercare di stabilire le cause e fattori che contribuiscono alla persistenza del mal di schiena.
Attraverso una dettagliata intervista e la somministrazione di test specifici, e dopo aver escluso eventuali segnali che indichino la necessità un approfondimento medico, viene stilato un programma individualizzato e condiviso col paziente per le risoluzione del suo problema e il raggiungimento dei suoi obbiettivi.
Proprio per dare l’idea di un percorso a tappe progressive, l’approccio “Schiena Attiva” si suddivide in 3 fasi, a seconda della sintomatologia, delle necessità e degli obbiettivi condivisi che emergono durante la valutazione:
FASE DI CONTROLLO DEL DOLORE e DELL’INFIAMMAZIONE
Nella fase acuta, o dolore dominante, l’approccio sarà caratterizzato dall’utilizzo di mezzi fisici ad alta tecnologia (Tecar, laser, ultrasuoni) per ridurre l’infiammazione dei tessuti e da terapie di tipo manuale, come mobilizzazioni articolari a bassa ampiezza, neurodinamica di tipo slider e manipolazioni dei tessuti molli. Tutte tecniche ad alta sicurezza e specifiche per la fase acuta.
FASE DI RECUPERO DI ARTICOLARITÀ e MOVIMENTO
In questa fase il focus si sposta sul recupero dell’articolarità.
L’alta tecnologia degli elettromedicali diminuisce in favore di tecniche manuali più avanzate e più orientate a recuperare l’intero arco di movimento sia passivo che attivo:
tecniche di mobilizzazioni di alto grado a grande ampiezza, neurodinamica di tipo tensioner, manipolazioni vertebrali ed esercizi assistiti con basso carico.
FASE DI STABILIZZAZIONE e PERFORMANCE
Nell’ultima fase del nostro percorso troviamo la stabilizzazione dei miglioramenti raggiunti.
In questa fase l’approccio sarà principalmente attivo: esercizi per il rinforzo degli stabilizzatori spinali, di controllo neuromotorio e propriocettivi per il mantenimento dei risultati ed eventualmente l’utilizzo di sovraccarichi progressivi e gesti sport specifici per il miglioramento della performance e del fitness globale.
Consigli per il mantenimento dei risultati e la prevenzione del mal di schiena segnano la conclusione di questo percorso.
PERCHÈ SCEGLIERE SCHIENA ATTIVA?
Per la sua completezza:
il paziente viene seguito dall’inizio dell’evento doloroso fino al raggiungimento dei suoi obbiettivi.
Per il suo approccio individualizzato:
in ogni momento del percorso viene chiesto un feedback al paziente, rallentando se c’è bisogno di insistere sul alcune fasi, o accelerando il recupero se le condizioni lo consentono, con risparmio di denaro e ottimizzazione dei tempi.
Perchè è bio-psico-sociale:
il paziente è al centro di questo percorso. Accanto ai processi patologici vengono considerati i fattori cognitivi, emozionali, sociali, culturali e comportamentali.
E dalla valutazione di TUTTI questi fattori viene stilato il programma terapeutico che è unico per ogni paziente.
Perchè la vostra schiena è forte.
E con l’aiuto giusto, continuerà ad esserlo.
Per approfondimenti sul mal di schiena: https://www.fisioterapiaitalia.com/patologie/lombare/mal-di-schiena/
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